lavorare meno, lavorate tutti scriveva il senatore Agnelli / Federico Caffè [a cura]
Caffè, Federico
Agnelli, Giovanni
1981
Articoli su giornali e riviste di informazione generale e politica
Spoglio da volume
Agnelli, Giovanni
disoccupazione tecnologica
Einaudi, Luigi
innovazione tecnologica
orario di lavoro
In 'Riletture' de 'Il Manifesto'. Riprodotto in 'Federico Caffè, un economista per il nostro tempo', Ediesse, Roma 2009, alle pp. 615-616 ,e in 'Federico Caffè, la dignità del lavoro, a cura di G. Amari, Castelvecchi, Roma 2014 .
In testa all'articolo si legge: "All'inizio del 1933 vi fu uno scambio di lettere tra Giovanni Agnelli (il fondatore della Fiat) e Luigi Einaudi sulla possibilita' di superare la crisi mediante la riduzione delle ore di lavoro. Sembra interessante rileggere, a distanza di tempo, le considerazione di Agnelli, anche come attestazione di un capitalismo 'intelligente' (ovviamente nel proprio interesse: ma non si puo' chiedere di piu'); cui si oppone costantemente nel tempo un capitalismo 'ottuso', con esiti che, tutto sommato, ne hanno assicurato la sopravvivenza, malgrado tutte le insistite previsioni dei 'crollisti'. Quanto alla risposta di Einaudi, essa e troppo lunga e professorale perche' valga la pena di di essere riletta. Puo' essere utile, ad ogni modo, riportare le righe iniziali in cui affermava che, in linea di principio, il dubbio sollevato da Giovanni Agnelli non aveva fondamento < segue>.
'Il progresso tecnico non avrebbe senso - egli osservava - se dovesse servire soltanto a creare disoccupazione, crisi e malcontento sociale".
lavorare meno, lavorate tutti scriveva il senatore Agnelli / Federico Caffè [a cura]
Caffè, Federico
Agnelli, Giovanni
1981
In 'Riletture' de 'Il Manifesto'. Riprodotto in 'Federico Caffè, un economista per il nostro tempo', Ediesse, Roma 2009, alle pp. 615-616 ,e in 'Federico Caffè, la dignità del lavoro, a cura di G. Amari, Castelvecchi, Roma 2014 .
In testa all'articolo si legge: "All'inizio del 1933 vi fu uno scambio di lettere tra Giovanni Agnelli (il fondatore della Fiat) e Luigi Einaudi sulla possibilita' di superare la crisi mediante la riduzione delle ore di lavoro. Sembra interessante rileggere, a distanza di tempo, le considerazione di Agnelli, anche come attestazione di un capitalismo 'intelligente' (ovviamente nel proprio interesse: ma non si puo' chiedere di piu'); cui si oppone costantemente nel tempo un capitalismo 'ottuso', con esiti che, tutto sommato, ne hanno assicurato la sopravvivenza, malgrado tutte le insistite previsioni dei 'crollisti'. Quanto alla risposta di Einaudi, essa e troppo lunga e professorale perche' valga la pena di di essere riletta. Puo' essere utile, ad ogni modo, riportare le righe iniziali in cui affermava che, in linea di principio, il dubbio sollevato da Giovanni Agnelli non aveva fondamento < segue>.
'Il progresso tecnico non avrebbe senso - egli osservava - se dovesse servire soltanto a creare disoccupazione, crisi e malcontento sociale".
F ECONOMIA - Innovazioni e canbiamenti strutturali
Agnelli, Giovanni
disoccupazione tecnologica
Einaudi, Luigi
innovazione tecnologica
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Federico Caffè, la dignità del lavoro / Giuseppe Amari [a cura]
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