Presentazione [al volume: 'Federico Caffè, Realtà e critica del capitalismo storico', a cura di Nicola Acocella e Maurizio Franzini ] / Carlo Azeglio Ciampi
Ciampi, Carlo Azeglio
1995
Scritti sulla vita, il pensiero e l'opera scientifica di Federico Caffè; scritti ed altre iniziative in suo onore e memoria Spoglio da volume
Caffè, Federico
Si riproduce il testo: 'Quando Vincenzo Carunchio mi manifestò l'intenzione di organizzare, insieme con alcuni amici abruzzesi, un Convegno di studi in onore di Federico Caffè nella sua terra natale, lo incoraggiai a realizzare l'iniziativa. Avevo in animo di prendervi parte, ma sopraggiunti impegni di lavoro non me lo consentirono. Ora ho di fronte a me gli atti del Convegno, tenuto a Penne nel novembre del 1993. Essi dimostrano come quell'iniziativa abbia raggiunto lo scopo che si era proposta: onorare la memoria di federico Caffè in modo semplice, nulla concedendo alla retorica, alla celebrazione d'occasione, trattenendo la commozione che il ricordo dell'amico non poteva non generare. Scorrendo i vari testi, si avverte una rispondenza fra il modo di essere, di vivere della persona che si è voluto a buon diritto ricordare e onorare, e il taglio del Convegno, i contenuti degli interventi: precisi, essenziali, volti a cogliere caratteri e momenti della vita straordinaria di Federico Caffè. Parlando di vita staordinaria non intendo riferirmi alla sua misteriosa scomparsa, ma al non comune significato che Caffè ha dato alla propria esistenza. Uomo di singolare qualità, di grande orgoglio e di non minore modestia, di indole solitaria e di estrema disponibilità al dialogo: su tutto in lui dominava il rigore morale, che esercitava in primo luogo verso se stesso e che si manifestava nel rispetto profondo, sotanziale e formale, nei confronti del prossimo, soprattutto del prossimo minore, materialmente o intellettualmente bisognoso. La sua generosità, la spendita di sè non avevano limiti: ma si arrestavano e si trasformavano in subitanea freddezza, se avvertiva nell'interlocutore insincerità di accento. La sua natura lo portava a ricercare il rapporto con i giovani: ed i giovani, pur sapendolo insegnante severo, ne subivano il fascino. Apprezzavano in lui il grande economista; sentivano il lui lo spessore umano. Il suo crollo psicologico coincise con il termine che l'età pose alla sua attività di docente universitario. Ebbi modo, anche perché avvertito da Pierluigi Ciocca, di presentire quel pericolo. Cercai di trovare un qualche compenso al vuoto che si apriva nella vita di Caffè, proponendogli di tornare in Banca d'Italia - ove lo avevo per la prima volta incontrato negli anni cinquanta - a indirizzare e irrobustire la formazione dei giovani economisti del Servizio Studi. Ma Caffè, dopo qualche esitazione non accettò. Uomo di grande interessi e di vasta cultura, al di là dei confini della scienza economica, animato da un profondo anelito sociale, Federico Caffè si realizzò soprattutto nella missione di formatore. Se, come è vero, educare significa trasmettere la propria persona, chiunque, giovane o coetaneo, abbia avuto con lui occasione di dialogo, sente che qualcosa di Federico caffè è oggi parte viva di se stesso'.
Presentazione [al volume: 'Federico Caffè, Realtà e critica del capitalismo storico', a cura di Nicola Acocella e Maurizio Franzini ] / Carlo Azeglio Ciampi Ciampi, Carlo Azeglio 1995 Si riproduce il testo: 'Quando Vincenzo Carunchio mi manifestò l'intenzione di organizzare, insieme con alcuni amici abruzzesi, un Convegno di studi in onore di Federico Caffè nella sua terra natale, lo incoraggiai a realizzare l'iniziativa. Avevo in animo di prendervi parte, ma sopraggiunti impegni di lavoro non me lo consentirono. Ora ho di fronte a me gli atti del Convegno, tenuto a Penne nel novembre del 1993. Essi dimostrano come quell'iniziativa abbia raggiunto lo scopo che si era proposta: onorare la memoria di federico Caffè in modo semplice, nulla concedendo alla retorica, alla celebrazione d'occasione, trattenendo la commozione che il ricordo dell'amico non poteva non generare. Scorrendo i vari testi, si avverte una rispondenza fra il modo di essere, di vivere della persona che si è voluto a buon diritto ricordare e onorare, e il taglio del Convegno, i contenuti degli interventi: precisi, essenziali, volti a cogliere caratteri e momenti della vita straordinaria di Federico Caffè. Parlando di vita staordinaria non intendo riferirmi alla sua misteriosa scomparsa, ma al non comune significato che Caffè ha dato alla propria esistenza. Uomo di singolare qualità, di grande orgoglio e di non minore modestia, di indole solitaria e di estrema disponibilità al dialogo: su tutto in lui dominava il rigore morale, che esercitava in primo luogo verso se stesso e che si manifestava nel rispetto profondo, sotanziale e formale, nei confronti del prossimo, soprattutto del prossimo minore, materialmente o intellettualmente bisognoso. La sua generosità, la spendita di sè non avevano limiti: ma si arrestavano e si trasformavano in subitanea freddezza, se avvertiva nell'interlocutore insincerità di accento. La sua natura lo portava a ricercare il rapporto con i giovani: ed i giovani, pur sapendolo insegnante severo, ne subivano il fascino. Apprezzavano in lui il grande economista; sentivano il lui lo spessore umano. Il suo crollo psicologico coincise con il termine che l'età pose alla sua attività di docente universitario. Ebbi modo, anche perché avvertito da Pierluigi Ciocca, di presentire quel pericolo. Cercai di trovare un qualche compenso al vuoto che si apriva nella vita di Caffè, proponendogli di tornare in Banca d'Italia - ove lo avevo per la prima volta incontrato negli anni cinquanta - a indirizzare e irrobustire la formazione dei giovani economisti del Servizio Studi. Ma Caffè, dopo qualche esitazione non accettò. Uomo di grande interessi e di vasta cultura, al di là dei confini della scienza economica, animato da un profondo anelito sociale, Federico Caffè si realizzò soprattutto nella missione di formatore. Se, come è vero, educare significa trasmettere la propria persona, chiunque, giovane o coetaneo, abbia avuto con lui occasione di dialogo, sente che qualcosa di Federico caffè è oggi parte viva di se stesso'. Caffè, Federico ITA Scritti sulla vita, il pensiero e l'opera scientifica di Federico Caffè; scritti ed altre iniziative in suo onore e memoria Spoglio da volume Federico Caffè. Realtà e critica del capitalismo storico / Giacomo Becattini [et al.]; a cura di Attilio Esposto e Mario Tiberi; presentazione di Carlo Azeglio Ciampi

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